Nell'aprile
del 2019 la rete Borghi d'Europa presentò nella sede di Milano del
Parlamento Europeo il progetto dei Percorsi Internazionali. Fra
questi, i Percorsi della Fede.
Nel
2020 riprende il viaggio dei Percorsi della Fede, proprio nell'anno
in cui la Slovenia ha assunto la Presidenza di turno della
IAI-Iniziativa Adriatico Jonica ( fino a maggio 2021).
Sempre
nel 2020, all'interno dell'itinerario del progetto 'L'Europa della
scienza e della cultura' (patrocinato dalla IAI-Iniziativa Adriatico
Jonica, Forum Intergovernativo per la cooperazione regionale nella
regione adriatico jonica), ha preso forma il Percorso della Via di
San Martino.
Una
delle tappe di Borghi d'Europa per la Via di San Martino, è Rio San
Martino, nel comune di Scorzè (Ve).
Rio
San Martino è la frazione situata a nord del centro di Scorzé, ai
confini con le provincie di Treviso e di Padova e conta circa 2100
abitanti.
Paese
di antica vocazione agricola, viene indicato nelle prime mappe del
1100 con il nome di 'Rivulus Sancti Martini', dove il termine rivulus
è un chiaro riferimento alla ricchezza di acque risorgive che allora
come adesso caratterizzano questa zona. Il patrono è ovviamente San
Martino, santo particolarmente caro dagli agricoltori la cui festa
(11 novembre) coincide con la fine della stagione agricola. Dal 1981
la tradizionale sagra del patrono è interamente dedicata al
radicchio rosso di Treviso, prodotto per eccellenza del suo
territorio.
La
sua storia condivide l'anonimato degli umili. Sappiamo che il suo
centro sorge all'incrocio perfetto di un cardo e di un decumano della
centuriazione romana; che all'interno del suo territorio si
registrano due località che un tempo godevano di una maggiore
autonomia e considerazione fiscale e forse civile, e che nei loro
nomi storici, Gallese e Sermazza (l'attuale Capitellon), si tramanda
con ogni probabilità il ricordo di presenze ed insediamenti
barbarici; che vi fu una imponente villa patrizia veneziana, Villa
Corniani, distrutta il 15 marzo 1901 dalle vampe di un fortuito
incendio; sappiamo, infine, della resistenza di alcuni manufatti
secolari, rinascimentali (alcuni capitelli, la chiesa, forse alcune
case rurali).
La
chiesa di Rio San Martino
Le
prime notizie storiche del paese risalgono a dopo il mille. Nel 1152
l'attuale frazione di Scorzé viene nominata nella bolla papale di
Papa Eugenio III, come dipendente dalla pieve matrice di Zero che
comprendeva “Sanbughé, Rio San Martino e Santo Alberto le quali
nel sabato santo venerano la loro veneranda madre”.
Il
20 aprile 1512 viene consacrata la chiesa, dedicata appunto a S.
Martino, vescovo di Tours. Pochi anni dopo, nel 1560, D. Vettor da
Pozzo risulta Rettore della chiesa di Rio San Martino, segno che la
parrocchiale si era resa indipendente dalla matrice di Zero Branco.
Al suo interno numerose opere di pregio, fra le quali una pala di
Sante Peranda raffigurante San Martino e il povero, risalente al 1585
e recentemente restaurata. Restauro della pala (Il Rivolo).
Gli
affreschi
Nell'autunno
del 1811 la comunità di Rio San Martino commissiona a Giovanni Carlo
Bevilacqua, il più noto pittore veneziano dell'epoca la decorazione
ad affresco del grande soffitto della navata. Qui è raffigurata
l”Apoteosi di San Martino”, un grande affrsco in policromia, e un
altro affresco circolare e monocromo, sopra la porta d'ingresso, con
soggetto “Davide che suona l'arpa dinanzi a Saul”.
Nel
1818 Bevilacqua dipinge per la chiesa altre opere oggi perdute, “La
Madonna del Rosario tra San Vincenzo e San Domenico” (olio su tela)
e gli affreschi “La Fede, la Speranza e la Carità” e “Il
sacrificio di Abramo” che si trovavano nel soffitto e nella parete
di fondo dell'allora presbiterio, irrimediabilmente distrutto nel
1958 per il prolungamento della chiesa.
Infine,
ricordiamo che, fra il 1950 e il „52 il pittore prof. Soligo ha
eseguito gli affreschi del presbiterio (Santi trevigiani nel catino
absidale e l'Assunta nel transetto). Leggi tutto (Il Rivolo).
Villa
Corniani
Un
accenno infine alla grande villa Corniani, distrutta da un incendio
nel 1901, che sorgeva a nordest della chiesa.
I
Fedeli-Corniani, famiglia veneziana di primissimo piano, avevano fin
dal XVI secolo dei possedimenti a Sant'Alberto (comune di Zero
Branco), Monfumo, Carmignano di Brenta, in Istria, e naturalmente a
Rio San Martino. Dagli archivi parrocchiali risulta che nel 1631
nacque e fu battezzato in paese Gio. Giacomo Corniani, che fu poi
importante diplomatico della Repubblica di Venezia.
Non
sappiamo quando fu costruita la villa e non vi sono raffigurazioni
del suo aspetto, ma nelle mappe catastali del 1841 è ben
riconoscibile il corpo principale con il grande giardino all'italiana
e l'oratorio; possiamo ipotizzare che il suo aspetto fosse simile
alla villa che i Corniani costruirono a Monfumo (Treviso) all'inizio
del XVIII secolo.