venerdì 13 novembre 2020

I Percorsi della Fede : la via di San Martino di Borghi d'Europa

 


I giornalisti e i comunicatori di Borghi d'Europa hanno scelto in questi giorni le 'tappe' dei

Percorsi della Fede, che riguardano la Via di San Martino.

I sei Paesi Europei coinvolti oltre all'Italia sono la Slovenia,la Croazia,l'Ungheria, la

Svizzera, l'Austria e la Francia.

Si parte dall'Ungheria, da dove il Santo nacque, da Sabaria Sicca (odierna Szombathely ), in un 

avamposto dell'impero romano alle frontiere con la Pannonia

Si passa poi alla Croazia, alla Chiesa di San Martino di Momiano (Buje),borgo  conosciuto anche 

per il vino moscato.

La Slovenia offre al percorso la gemma del borgo di Smartno, che, un tempo comune autonomo,

comprendeva anche San Floriano del Collio.

In collaborazione con l'Istituto per la cultura slovena di San Pietro al Natisone, viene percorso

l'itinerario delle 44 Chiesette (fra le quali la Chiesetta di San Martino in Val Cosizza).

A San Floriano del Collio raccontiamo la storia di San Martino in Cantina, grazie all'impegno

culturale dell'azienda agricola Alessio Komjank.

In Veneto vi è la tradizione del Dolce di San Martino : ce la racconta la Pasticceria Ore Liete

di Scorzè, assieme alla storia di Rio San Martino.

Voliamo poi in Valtellina, in Valmasino, per la storia del borgo di San Martino e a Morbegno,

nella Bassa Valle.

La Val Bregaglia (Svizzera) ci narra la storia della Chiesa Riformata di San Martino a Bondo,

mentre Candes-S.Martin in Francia è il luogo ove in Santo morì.

Questo Percorso nel Percorso è stato presentato con una imponente campagna multimediale

di oltre 100 servizi informativi nella settimana che ricorda il Santo. 


martedì 10 novembre 2020

Rio San Martino (Scorzè) : terra del radicchio rosso e del dolce di San Martino

 


 



Nell'aprile del 2019 la rete Borghi d'Europa presentò nella sede di Milano del Parlamento Europeo il progetto dei Percorsi Internazionali. Fra questi, i Percorsi della Fede.

Nel 2020 riprende il viaggio dei Percorsi della Fede, proprio nell'anno in cui la Slovenia ha assunto la Presidenza di turno della IAI-Iniziativa Adriatico Jonica ( fino a maggio 2021).

Sempre nel 2020, all'interno dell'itinerario del progetto 'L'Europa della scienza e della cultura' (patrocinato dalla IAI-Iniziativa Adriatico Jonica, Forum Intergovernativo per la cooperazione regionale nella regione adriatico jonica), ha preso forma il Percorso della Via di San Martino.


Una delle tappe di Borghi d'Europa per la Via di San Martino, è Rio San Martino, nel comune di Scorzè (Ve).

Rio San Martino è la frazione situata a nord del centro di Scorzé, ai confini con le provincie di Treviso e di Padova e conta circa 2100 abitanti.

Paese di antica vocazione agricola, viene indicato nelle prime mappe del 1100 con il nome di 'Rivulus Sancti Martini', dove il termine rivulus è un chiaro riferimento alla ricchezza di acque risorgive che allora come adesso caratterizzano questa zona. Il patrono è ovviamente San Martino, santo particolarmente caro dagli agricoltori la cui festa (11 novembre) coincide con la fine della stagione agricola. Dal 1981 la tradizionale sagra del patrono è interamente dedicata al radicchio rosso di Treviso, prodotto per eccellenza del suo territorio.


La sua storia condivide l'anonimato degli umili. Sappiamo che il suo centro sorge all'incrocio perfetto di un cardo e di un decumano della centuriazione romana; che all'interno del suo territorio si registrano due località che un tempo godevano di una maggiore autonomia e considerazione fiscale e forse civile, e che nei loro nomi storici, Gallese e Sermazza (l'attuale Capitellon), si tramanda con ogni probabilità il ricordo di presenze ed insediamenti barbarici; che vi fu una imponente villa patrizia veneziana, Villa Corniani, distrutta il 15 marzo 1901 dalle vampe di un fortuito incendio; sappiamo, infine, della resistenza di alcuni manufatti secolari, rinascimentali (alcuni capitelli, la chiesa, forse alcune case rurali).


La chiesa di Rio San Martino


Le prime notizie storiche del paese risalgono a dopo il mille. Nel 1152 l'attuale frazione di Scorzé viene nominata nella bolla papale di Papa Eugenio III, come dipendente dalla pieve matrice di Zero che comprendeva “Sanbughé, Rio San Martino e Santo Alberto le quali nel sabato santo venerano la loro veneranda madre”.


Il 20 aprile 1512 viene consacrata la chiesa, dedicata appunto a S. Martino, vescovo di Tours. Pochi anni dopo, nel 1560, D. Vettor da Pozzo risulta Rettore della chiesa di Rio San Martino, segno che la parrocchiale si era resa indipendente dalla matrice di Zero Branco. Al suo interno numerose opere di pregio, fra le quali una pala di Sante Peranda raffigurante San Martino e il povero, risalente al 1585 e recentemente restaurata. Restauro della pala (Il Rivolo).


Gli affreschi



Nell'autunno del 1811 la comunità di Rio San Martino commissiona a Giovanni Carlo Bevilacqua, il più noto pittore veneziano dell'epoca la decorazione ad affresco del grande soffitto della navata. Qui è raffigurata l”Apoteosi di San Martino”, un grande affrsco in policromia, e un altro affresco circolare e monocromo, sopra la porta d'ingresso, con soggetto “Davide che suona l'arpa dinanzi a Saul”.

Nel 1818 Bevilacqua dipinge per la chiesa altre opere oggi perdute, “La Madonna del Rosario tra San Vincenzo e San Domenico” (olio su tela) e gli affreschi “La Fede, la Speranza e la Carità” e “Il sacrificio di Abramo” che si trovavano nel soffitto e nella parete di fondo dell'allora presbiterio, irrimediabilmente distrutto nel 1958 per il prolungamento della chiesa.

Infine, ricordiamo che, fra il 1950 e il „52 il pittore prof. Soligo ha eseguito gli affreschi del presbiterio (Santi trevigiani nel catino absidale e l'Assunta nel transetto). Leggi tutto (Il Rivolo).


Villa Corniani


Un accenno infine alla grande villa Corniani, distrutta da un incendio nel 1901, che sorgeva a nordest della chiesa.

I Fedeli-Corniani, famiglia veneziana di primissimo piano, avevano fin dal XVI secolo dei possedimenti a Sant'Alberto (comune di Zero Branco), Monfumo, Carmignano di Brenta, in Istria, e naturalmente a Rio San Martino. Dagli archivi parrocchiali risulta che nel 1631 nacque e fu battezzato in paese Gio. Giacomo Corniani, che fu poi importante diplomatico della Repubblica di Venezia.

Non sappiamo quando fu costruita la villa e non vi sono raffigurazioni del suo aspetto, ma nelle mappe catastali del 1841 è ben riconoscibile il corpo principale con il grande giardino all'italiana e l'oratorio; possiamo ipotizzare che il suo aspetto fosse simile alla villa che i Corniani costruirono a Monfumo (Treviso) all'inizio del XVIII secolo. 

 

venerdì 6 novembre 2020

La Via di San Martino nei Percorsi Internazionali di Borghi d'Europa

 


 


Nell'aprile del 2019 la rete Borghi d'Europa presentò nella sede di Milano del Parlamento Europeoil progetto dei Percorsi Internazionali. Fra questi, i Percorsi della Fede.

Nel 2020, all'interno dell'itinerario del progetto 'L'Europa della scienza e della cultura' (patrocinato dalla IAI-Iniziativa Adriatico Jonica, Forum Intergovernativo per la cooperazione regionale nella regione adriatico jonica), ha preso forma il Percorso della Via di S.Martino.

San Martino di Tours è uno dei santi cristiani più noti e riconoscibili e viene venerato dal IV secolo. Era il vescovo di Tours, e il suo santuario in Gallia/Francia era la meta di un pellegrinaggio importante nell’alto medioevo quanto quello a Roma, prima di diventare un famoso punto di sosta per i pellegrini diretti verso Compostela. Per tutta la sua vita il santo ha sempre viaggiato in Europa, lasciando un’impronta significativa nella nostra memoria collettiva.

La Via Sancti Martini collega varie città europee importanti per la vita di San Martino e altre caratterizzate dal patrimonio architettonico legato al suo culto, con migliaia di monumenti dedicati al santo, ivi comprese quattordici cattedrali! Questi siti vantano anche un patrimonio immateriale che sopravvive sotto forma di leggende, tradizioni e folklore.

Il viaggiatore può seguire gli itinerari collegati a episodi della vita del santo, al suo culto o al folklore. Questa varietà di itinerari, che copre oltre 5000 km attraverso tutta l’Europa, è nota con il nome di Via Sancti Martini. Da segnalare, in particolare: 1) l’itinerario che collega Szombathely (Ungheria), luogo di nascita del Santo, a Tours (Francia), dove si trova la sua tomba, tramite Pavia (Italia), luogo della sua infanzia e 2) l’itinerario che collega Tours, dove è stato vescovo, con Worms (Germania), dove lasciò l’esercito Romano e Treviri (Germania), dove incontrò l’imperatore romano. Tuttavia, questo itinerario è collegato anche a molteplici siti culturali di grande interesse, lungo una via che attraversa l’Austria e la Slovacchia, fino ad arrivare a Szombathely. Altri itinerari portano a Utrecht in Olanda o Saragozza in Spagna. Nel complesso, gli itinerari di San Martino coprono più di 10 paesi europei!

Borghi d'Europa ha scelto alcune 'tappe' lungo la Via di San Martino : Momiano d'Istria (comune di Buje,Croazia), con la sua Chiesa e il vino moscato; il borgo di Smartno (comune di Brda,Slovenia);

San Floriano del Collio (Gorizia) ; Rio San Martino (Scorzè, nel veneziano); la Val Bregaglia (Grigioni,

Svizzera), con la Chiesa Riformata di San Martino a Bondo ; Val Masino (Valtellina).

Szombathely (pronuncia ungherese [ˈsombɒthɛj]) (in latino: Savaria o Sabaria o Sabatia; in tedesco: Steinamanger; in croato Sambotel; in slovacco Kamenec; in serbo Sombathelj oppure Coмбатхељ) è la città più antica dell'Ungheria, capoluogo della provincia di Vas.

La città si trova nella zona geografica dell'Alpokalja, a metà strada fra i Monti Kőszeg e il fiume Rába, è attraversata dai fiumi Perint e Gyöngyös, che confluiscono appunto nella Rába pochi chilometri a sud-ovest della città. Dista meno di 100 km dal lago Balaton e circa 10 chilometri dal confine austriaco.

La città fu un centro di accoglienza e propagazione del Cristianesimo, diede anche i natali a San Martino di Tours nel 316.

TIPICITA’ CALABRESI: IL SALUMIFICIO SAN GIACOMO NELLA SILA PICCOLA

 



 

Milano, 5 Novembre 2020- L’Italia del Gusto, attiva come sempre, ha recentemente provato i panini gourmet d’alta qualità di Sbunda, piccola realtà calabrese in centro a Milano, dove ogni singolo prodotto è made in Calabria al 100%.

Tipicità davvero strepitose che sono un piacere per il palato e richiamano una forte tradizione: tra queste c’è indubbiamente il Salumificio San Giacomo, sito nel paesino di Cicala nel Catanzarese, ai piedi della Sila Piccola, che produce dagli anni ’60 salumi artigianali come la celebre nduja, la spianata, il capocollo, la pancetta tesa, il guanciale e la salsiccia stagionata.

Uno dei punti vincenti di questi splendidi prodotti, che sono venduti online, in azienda e all’estero e che si possono trovare tra gli ingredienti per comporre il panino gourmet da Sbunda, è che vengono conservati in modo assolutamente naturale, usando solamente sale e pepe per dare un po’ di sprint in termini di gusto ai salumi e poi l’affumicatura naturale, che avviene con legno di faggio proveniente dai boschi della Sila Piccola in una cella di affumicatura, ingrandita ed ammodernata ad hoc nel 2018.

Il Salumificio San Giacomo opera quindi in piena sinergia con l’ambiente locale, con l’obiettivo semplice e vincente di proporre prodotti dal gusto calabrese autentico, ed è per questo che l’Italia del Gusto ha deciso di comunicarli attraverso i propri progetti d’informazione mirati.

 

martedì 3 novembre 2020

L'Istituto per la cultura slovena nel progetto L'Europa delle scienze e della cultura, con l'intervento a Trieste ad ESOF2020

 



L'intervento di Eva Golles è stato preciso e puntuale.

L’Istituto per la cultura slovena_Inštitut za slovensko kulturo,è stato costituito nel 2006 con l’intento di coordinare e affrontare con maggiore efficacia ed incisività la questione della conoscenza e del consolidamento della lingua e cultura slovena lungo la fascia confinaria e nel contempo della sua promozione nell’area friulana e italiana. Copre,con la sua attività, tutto il territorio della fascia confinaria con la Slovenia dove sono tradizionalmente presenti gli Sloveni, dalla Val Canale e Resia alle Valli del Torre e del Natisone collaborando con circoli ed associazioni che da molti decenni animano la vita sociale del territorio. Mi SMO TU, tuka izde, kle, tleè lo slogan nato per far riconoscere la comunità slovena della Provincia di Udine, infatti evidenziando le risorse culturali dell’area in cui vivono gli sloveni della provincia di Udine si sono mossi alcuni passi per creare un prodotto unico e riconoscibile sul territorio e al tempo stesso distinto per ogni valle, promuovendo e valorizzando il patrimonio storico e culturale esistente sul territorio anche tramite una rete museale, aprendo degli info point, pubblicando sul web e stampando materiale promozionale, partecipando a fiere e manifestazioni, collaborando con associazioni ed enti e promuovendo azioni, come il collegamento transfrontaliero con l’autobus Benečija gor in dolche si svolgera’ anche quest’anno nei fine settimana estivi. La sede operativa comprende anche gli spazi dove si trova il museo multimediale SMO che accoglie anche l’ufficio IAT, aperto in collaborazione con la Pro loco Nediške dolin “

L'evolversi del progetto fino a dicembre 2021, conoscerà anche la valorizzazione dei Percorsi

Internazionali che Borghi d'Europa ha proposto fin dal 2019, nella sede di Milano del ParlamentoEuropeo. Fra questi i Percorsi della Fede che faranno conoscere l'itinerario delle 44 Chiesette Votive delle Valli del Natisone. Il cammino si compone di 10 tappe che attraversano 9 Comuni: Cividale, Prepotto, San Pietro al Natisone, Pulfero, Savogna, San Leonardo, Stregna, Grimacco e Drenchia.



La Via di San Martino è uno degli itinerari che Borghi d'Europa riprende nei suoi Percorsi Internazionali.

Fra le 44 Chiesette Votive delle Valli del Natisone vi è la Chiesa di San Martino Vescovo a Canalaz di Liessa. Le prime notizie storiche sulla presenza di una chiesetta sulla cima del Monte San Martino risalgono addirittura al 1299: non vi stupirà, quando andrete lassù, contemplando la straordinaria bellezza panoramica di quel luogo. Ciò ne ha fatto sempre un punto di riferimento non solo spirituale, ma anche militare (nel 1848, per esempio, fu quartier generale per 700 soldati austriaci accampati nei suoi pressi durante la guerra d’indipendenza!). Il piccolo edificio sacro non ha molto da mostrare sotto il profilo artistico, a parte il fascino delle sue sobrie linee architettoniche. Della quattrocentesca statua di San Martino non rimane che una nicchia vuota. 

 

sabato 31 ottobre 2020

L'azienda agricola La Ponca di Scriò (Dolegna del Collio) nella rete di Eurosostenibilità

 




I giornalisti e i comunicatori di Borghi d'Europa, nel quadro del progetto 'L'Europa della scienza e della cultura (Patrocinio IAI -Iniziativa Adriatico Jonica,Forum Intergovernativo per la cooperazione regionale nella regione adriatico jonica ed ESOF2020,Euroscience Open Forum,Trieste Città Europea della scienza), hanno incontrato i vini di Dolegna del Collio.


L'obiettivo era quello di completare il Percorso Internazionale Eurovinum,il Paesaggio della vite e del vino, individuando le aziende d'eccellenza, impegnate a praticare la sostenibilità, non solo a

parole.


Così nel sorseggiare un classico friulano dell'azienda agricola La Ponca, hanno scoperto una realtà

semplicemente sorprendente.

“La nostra azienda osserva Paola Mason-, prende il nome di "Tenuta La Ponca" proprio dalla tipologia di terreno per esprimere ancor di più il nostro legame con il territorio.Nella scelta dei vitigni, abbiamo cercato di valorizzare le specie autoctone, e le varietà che meglio si adattano alle caratteristiche pedoclimatiche della zona. La nostra missione è quella di produrre vini nel rispetto dell'ambiente e del territorio, e di preservare i sentori primari con un ciclo di lavorazione naturale.”


Friulano,Sauvignon,Malvasia e Ribolla, fra i bianchi, lo Schioppettino fra i rossi.

“Il Friulano di casa La Ponca -commenta Renzo Lupatin,presidente di Borghi d'Europa-, ha un bel colore giallo paglierino , limpido, consistente. Al naso rivela sentori di piante officinali, tiglio, erba aromatica, fiori di acacia, con eleganti note di pesca e pera. Al palato è secco, caldo, sapido, morbido, con sentori di frutta esotica, mandorla amara che persistono nel finale.”


Lo schioppettino accompagna le carni alla brace di Roberto, nume tutelare della trattoria Ferreghini

a Dolegna del Collio. “ Al palato-continua Lupatin-,si presenta elegante caldo e speziato, riporta note di frutti di bosco.”


Sul versante della sostenibilità, La Ponca pratica la lotta antiparassitaria integrata a basso impatto ambientale, in conversione al biologico. Nella gestione del terreno ci si affida all'inerbimento spontaneo e al sovescio autunnale.


L'azienda La Ponca è stata invitata a partecipare alle iniziative del progetto L'Europa delle scienze e della cultura, in particolare ad Eurosostenibilità, Iniziativa europea di informazione e comunicazione sulla sostenibilità, che materializza in primis l'idea lanciata dal prof.Fantoni di creare a Trieste un Istituto sulla sostenibilità, dopo ESOF2020.

 


 

sabato 3 ottobre 2020

L'Associazione Vinoteka Colli di San Floriano a Trieste, per il progetto 'L'Europa delle scienze e della cultura'

 


Dopo l'intervento di Fabian Korsic, presidente dell'Associazione Vinoteka Colli di San Floriano , all'incontro d'informazione promosso dalla rete Borghi d'Europa presso l'Enoteca di Cormons,le iniziative si sono sviluppate assai celermente. Il Patrocinio dell'Associazione ha permesso il suo inserimento nel progetto "L'Europa delle Scienze e della Cultura", promosso da Borghi d'Europa, sotto il Patrocinio della IAI (Iniziativa Adriatico-Jonica, Forum Intergovernativo per la cooperazione regionale nella regione adriatico-jonica) e di ESOF2020, Euroscience Open Forum, Trieste Città Europea della Scienza.

Il primo appuntamento è stato così realizzato l'8 luglio, all'Enoteca di Cormons: uno stage di informazione con la redazione multimediale di Borghi d'Europa, al quale hanno partecipato oltre 17 aziende del comparto vitivinicolo ed alimentare.

Le interviste costitui la basconose informativa per le altre iniziative, che accompagneranno il percorso dell'Associazione Vinoteka nel 2020 e nel 2021.

Successivamente, Borghi d'Europa ha organizzato un incontro del progetto 'L'Europa delle scienze e della cultura' ( Patrocinio IAI-Iniziativa Adriatico Jonica,Forum Intergovernativo per la cooperazione regionale nella regione adriatico jonica ed ESOF2020,Euroscience Open Forum,Trieste Città Europea della scienza), sui temi della sostenibilità nella filiera agroalimentare presso il Quartier Generale di ESOF2020, al Porto Vecchio di Trieste.

Il Presidente Fabian Korsic è intervenuto a Trieste, presso il Quartier Generale di ESOF2020 al Porto Vecchio, all’incontro di apertura sui temi della Sostenibilità nella Filiera Agroalimentare,incontro al quale ha partecipato il prof.Fantoni, Champion di ESOF2020.

Nel presentare la storia e le iniziative della Associazione Vinoteka, Korsic ha espresso l’intenzione di continuare il percorso iniziato e che prevede la nascita di Eurosostenibilità, Iniziativa europea di informazione e comunicazione sulla sostenibilità, che materializza in primis l’idea lanciata dal prof.Fantoni di creare a Trieste un Istituto sulla sostenibilità

Borghi d’Europa ha subito invitato i suoi partner di informazione a partecipare al progetto, che diventerà da ottobre il fulcro de ‘L’Europa delle scienze e della cultura’.Un successivo incontro a Gorizia presso il ristorante di Massimo De Belli (Enoteca dell’Impero),ha messo i puntini sul programma 2020-2021.Il primo appuntamento si terrà a novembre,in occasione del lancio dei Percorsi della Fede, la Via di San Martino, che toccherà Ungheria,Croazia,Slovenia,Friuli Venezia Giulia e Veneto.



https://milanovetrinadelgusto.blogspot.com/2020/10/lassociazione-vinoteka-colli-di-san.html

https://comunitadelfriuliedellistria.blogspot.com/2020/10/lassociazione-vinoteka-colli-di-san.html

https://comunitaecultura.blogspot.com/2020/10/lassociazione-vinoteka-colli-di-san.html

https://www.blogger.com/u/3/blog/post/edit/5930875340469779344/2683844330828351463

https://europadelgusto2016.blogspot.com/2020/10/lassociazione-vinoteka-colli-di-san.html



domenica 5 luglio 2020

Destinazione Delta del Po : i temi di ESOF2020



Borghi d'Europa, nel quadro del progetto “L'Europa delle Scienze e della Cultura” (2020/2021), sotto il Patrocinio IAI (Iniziativa Adriatico Jonica, Forum Intergovernativo per la cooperazione regionale nella regione Adriatico Jonica) e di ESOF2020 - EuroScience Open Forum Trieste, ha scelto il Delta del Po, come “locus”per il Percorso Internazionale Aquositas - Le Vie d'Acqua.
L'obiettivo dell'iniziativa è semplice ed ambizioso al tempo stesso: si tratta di creare relazioni stabili con il mondo dell'informazione nazionale ed europea, attivando mese per mese interventi, visite, incontri di informazione capaci di imporre il Delta all'attenzione dei media.
I giornalisti e i comunicatori di Borghi d'Europa hanno realizzato un viaggio a Porto Tolle, per
presentare ESOF2020 e rilanciare il progetto. Viene proposto un percorso informativo sui temi della sostenibilità,toccando i borghi e i territori coinvolti nelle iniziative di informazione.
Il luogo dell'incontro l'Albergo Italia e RistòItalia, con la sua cucina di terra e di mare.
 

ESOF2020,EuroScience Open Forum è la più rilevante manifestazione europea focalizzata sul dibattito tra scienza, tecnologia, società e politica. Creato nel 2004 dall’associazione no-profit EuroScience, il forum ogni due anni offre un’opportunità unica di interazione e dibattito tra scienziati, innovatori, politici, imprenditori, operatori della comunicazione e cittadini. Trieste è stata nominata Città Europea della Scienza 2020 e ospiterà la nona edizione di ESOF.
L’EuroScience Open Forum - ESOF2020 Trieste si svolgerà dal 2 al 6 settembre con una missione rinnovata. Se prima della pandemia l’evento rappresentava uno dei principali spazi di confronto multidisciplinare a livello europeo sui cambiamenti della scienza e della tecnologia e sul loro ruolo nella società, gli ultimi mesi di ansie e incertezze generalizzate hanno aggiunto motivazioni forse ancora più profonde. “Nel Porto Vecchio di Trieste ci saranno necessariamente meno relatori fisicamente presenti, molti si collegheranno da remoto”, afferma Stefano Fantoni, Champion dell’iniziativa, “ma più delle difficoltà organizzative ha prevalso l’urgenza del confronto di fronte a tutto quello che è successo negli ultimi mesi. Mai come in questo momento la comunità scientifica globale”, continua Fantoni, “deve dimostrare di essere all’altezza delle sfide che ci aspettano, a partire dalla ricerca di nuove modalità per continuare a far circolare le idee. La pandemia ha svelato in modo eclatante anche la rilevanza di una condotta etica solida nella diffusione dei risultati della ricerca e quanto lavoro vada fatto per migliorare il dialogo fra scienza e politica, fra esperti e media. ESOF è un evento pensato fin dalle sue origini proprio per favorire questo tipo di confronti.”
“Tenere ESOF2020 subito dopo la riapertura dell’Europa post-Covid è essenziale per discutere tempestivamente del ruolo della ricerca scientifica, dell’expertise e della comunicazione in questo contesto che non ha precedenti” afferma Michael Matlosz, Presidente di EuroScience. “Il nuovo format ibrido adottato per l’evento offre l’opportunità a tutti i professionisti della scienza e ai diversi stakeholder di partecipare attivamente al dibattito, di persona o virtualmente.”

venerdì 3 aprile 2020

L'azienda agricola di Denis Pizzulin di Prepotto invitata da Borghi d'Europa




Beviamo lo schioppettino di Denis Pizzulin all'Antica Trattoria Ferreghini, in quel di Dolegna
del Collio.
Roberto e la figlia Lisa lo propongono come uno dei fiori all'occhiello, per accompagnare la loro
cucina di carni,a dir poco sontuose.
“Da sempre coltivato nella zona di Prepotto, lo Schioppettino non ha paragoni tra gli altri rossi prodotti in regione. Per le sue caratteristiche aromatiche speziate, il vino presenta una marcata tipicità, che deriva dalla particolare interazione tra clima e suolo (“terroir”) che si crea nella vallata dello Judrio. Grazie alle basse rese per ettaro, alla vendemmia manuale durante la quale le uve vengono raccolte soltanto al miglior grado di maturazione, l’aroma inconfondibile di frutti di bosco, mora, mirtillo e marasca, si mescola armoniosamente con una nota speziata che ricorda il profumo del pepe verde. Affinato in legno, è di buona struttura e con impronta aromatica estremamente complessa. È ideale anche per i momenti dedicati alla “meditazione”.

Ci permettiamo di aggiungere che lo schioppettino di casa Pizzulin è un vino complesso, ma che
risulta armonico ed equilibrato, senza spigolature, nella sua lunga persistenza gustolfattiva.

“La nostra è un'azienda di piccole dimensioni, a conduzione familiare. I vigneti si estendono in comune di Prepotto, una delle zone più evocate dei Colli Orientali del Friuli dove la viticoltura ha una storia millenaria. Il lavoro nella vigna, l’attenzione a ogni vite, a ogni grappolo, l’amore e la passione ed il massimo rispetto per l’ambiente sono alla base della nostra filosofia aziendale. Il nuovo complesso aziendale è composto da una moderna cantina di vinificazione e da un antico casale ristrutturato all’interno del quale trovano posto la barricaia ed un’ampia sala degustazione. Produciamo i nostri vini con amore e nel rispetto delle più antiche tradizioni, garantendovi un prodotto tipico e genuino, oggi come un tempo…”


Pizzulin propone anche fra i bianchi il Friulano, Il Pinot Grigio, il Pinot Bianco e il Sauvignon ;
fra i Rossi il Merlot e il Cabernet Franc ; fra i cru Pinot Nero, Merlot Scaglia Rossa, Schioppettino
di Prepotto,Pignolo e il Refosco dal Peduncolo Rosso.

Grazie al supporto e alla collaborazione organizzativa dell'Associazione Produttori Schioppettino di Prepotto, i giornalisti e i comunicatori di Borghi d'Europa hanno inserito l'azienda agricola
Pizzulin nelle iniziative di informazione del progetto 'L'Europa della Scienza e della Cultura'.

martedì 10 marzo 2020

Prepotto, Terra Europea della Sostenibilità

I giornalisti e i comunicatori di Borghi d'Europa stanno degustando in questi giorni lo schioppettino
di Prepotto, declinato secondo le diverse sensibilità dei produttori locali.
Nel mentre l'Associazione Produttori dello Schioppettino di Prepotto elegge il suo nuovo Presidente,
un rinnovato interesse per questo vino semplicemente straordinario (che aveva 'stregato' anche Luigi
Veronelli), cresce e richiede nuove strategie unitarie di comunicazione.
"Nel 1977 il Consiglio comunale di Prepotto si riunì in seduta straordinaria, con all’ordine del giorno la difesa dello Schioppettino che stava scomparendo, deliberando all’unanimità la richiesta che fosse inserito almeno nell’elenco dei vitigni autorizzati, cosa che avvenne nel 1981.
Due anni dopo, il regolamento CEE 3582/83 lo incluse fra i vitigni raccomandati per la provincia di Udine e nel 1987 si ottenne la denominazione di origine.
Nel territorio di Prepotto, lo Schioppettino, chiamato anche “Ribolla nera” o “Pokalça”, è un vitigno che si è conservato nei secoli, sopravvivendo alle travagliate vicende politiche ed economiche che hanno interessato questa terra di confine e di contatto fra tradizioni agricole italiche, germaniche e slave."
Borghi d'Europa sviluppa un Percorso Internazionale chiamato 'Eurovinum,Il Paesaggio della vite e 
del vino', che ha lo scopo di creare degli itinerari di conoscenza e valorizzazione attraverso iniziative
destinate ad 'informare chi informa'.
Così verranno create nel corso del 2020 alcune occasioni di incontro con lo schioppettino : a Milano
in occasione di Milano,Vetrina del Buon e Bello Vivere ; a Trieste in occasione di ESOF2020 ; in
alcuni territori di Eurovinum (Delta del Po, Terre della Piave, Svizzera e Austria).
La scelta delle cantine sarà affidata al giudizio insindacabile dei giornalisti della stampa professionale, sottarendola alle pressioni locali e alle eventuali polemiche che, in questi casi, non 
mancano mai. 
Risultato immagini per immagini schioppettino di prepotto

sabato 15 febbraio 2020

Terre d'acqua, birra e vino – I Percorsi letterari lungo la Piave, alla associazione culturale Ombretta di Salgareda



Aquositas, le vie d'acqua è uno dei Percorsi Internazionali che la rete Borghi d'Europa
propone nel Progetto L'Europa delle Scienze e della Cultura (Patrocinio IAI -Iniziativa Adriatico Jonica, Forum Intergovernativo per la cooperazione regionale nella Regione Adriatico Jonica)
ed ESOF2020 Euroscience Open Forum Trieste Capitale Europea della Scienza.

Nel corso di un incontro che si è tenuto presso l'Associazione Ombretta di Salgareda, ha preso
forma l'iniziativa Terre d'acqua,di birra & vino, Percorsi di Scrittori Poeti e Giornalisti sulle rive della Piave, che prenderà il via nel mese di marzo e che godrà del commento enoagstronomico
di Guglielmo e Andrea (numi tutelari de l'Ombretta) e di Alvise Tomasi, de La nostra pizza di Mignagola di Carbonera.
Dieci incontri che ricorderanno personaggi della cultura che hanno segnato la storia dei luoghi
e della contrade : da Hemingway a Goffredo Parise, da Giacomo Noventa a Comisso, dall'
allegra brigata del giornale satirico il Cagnan ai giornalisti che per primi raccontarono il raboso, vin degli alpini a livello nazionale. Il viaggio copre ben cinque paesi europei (Italia,Slovenia,Croazia,
San Marino, Austria e Grecia).
Il 19 marzo la rassegna prende il via all'Ombretta, nel ricordo del Premio Nobel Hernest Hemingway. “L`itinerario "Sulle Traccie di Hemingway" è un percorso storico-culturale adatto a tutti, un`esperienza unica per immergersi nelle vicende della Grande Guerra, viste con gli occhi del grande scrittore statunitense Hernest Hemingway che a Fossalta di Piave venne ferito, e vi ritornò anni dopo la fine del conflitto, unito a doppio filo con il fascino di questa terra Veneta che profondamente lo ha segnato.”

Il 5 aprile, nelle Valli del Natisone,sulle orme dello scrittore Carlo Emilio Gadda, che qui combatté nel primo conflitto mondiale come tenente volontario degli Alpini.
Nel '17 Gadda fu fatto prigioniero, a Caporetto.
“…La passerella fu passata uno a uno… Tutti passavano lentamente con grande precauzione per non scivolar nel fiume: il ponticello arcuato mi costrinse a sedermi, poiché gli scarponi ferrati scivolavano sull’asse… Erano le 13,20 del 25 ottobre 1917; le sentinelle tedesche tutte armate; con baionetta; facemmo nel prato l’ultima adunata, l’ultima chiamata….”.

Il 9 aprile si ritorna all'Ombretta,per ricordare Giacomo Noventa.
Giacomo Noventa, pseudonimo di Giacomo Ca’ Zorzi, poeta e saggista, nacque a Noventa di Piave il 31 marzo 1898, da una famiglia di ricchi proprietari terrieri.
Nel 1915, quando scoppiò la Prima guerra mondiale, era studente ad Udine, ma appena apprese la notizia fuggì dalla scuola per arruolarsi volontario.
Venne respinto perché non aveva l’età minima consentita, ma non desistette, e ritornò l’anno successivo al compimento dei diciotto anni.
Questa volta fu accettato ed aggregato al corpo degli Arditi. 
Giacomo Noventa (1898-1960)