Le Marche vantano un invidiabile primato, sono la regione più longeva
d’Italia e fra le più longeve d’Europa, ma non è una casualità, tutto
deriva da uno stile di vita, una sorta di “filosofia” che coinvolge il
benessere della persona sia fisico che anche mentale.
Il punto di partenza è la scelta della coltivazione biologica che prima
di tutto rispetta l’ambiente: la sostenibilità ambientale è una scelta
strategica che protegge il territorio e ne preserva la bellezza e
l’armoniosità.
Questo bellissimo territorio nutre lo spirito e regala un mix fra arte
cultura e natura, davvero unico. I prodotti BIO poi sono buoni e
salubri, privi di pesticidi ma ricchi di sali minerali e vitamine.
Questo mix fa bene dunque anche al corpo, oltre che allo spirito, e fa
crescere un comparto che non è più di nicchia, ma una solida realtà, sia
per superficie agricola utilizzata, l’11%, sia per valore: la filiera
produttiva marchigiana nel 2014 è valsa 35 milioni di euro.
Produrre BIO, mangiare BIO rappresentano una scelta di valore di chi si
vuole bene e intende preservare il futuro delle giovani generazioni, ma
anche far vivere al meglio quelle più anziane.
giovedì 29 ottobre 2015
lunedì 19 ottobre 2015
FRUTTA: TUTTI I COLORI DELLE MARCHE Le novità di un settore tra Biologico, Biodiversità e Lotta integrata
Presso
lo Spazio Elica a Milano, un appuntamento dei “Giovedì del
Gusto”, firmati da Regione Marche, è stato dedicato alla
frutta marchigiana, ponendo l’accento sulle novità tra Biologico,
Biodiversità e Lotta integrata.
Infatti,
grazie alle favorevoli condizioni climatiche del sud delle Marche,
nel centro dell’Italia, le coltivazioni delle filiere fruttifere
hanno ottimi standard, sia dal punto di vista qualitativo che
quantitativo; tali caratteristiche permettono di garantire al
consumatore finale un prodotto di qualità superiore con maggiori
proprietà organolettiche ed officinali. La frutta prodotta è sicura
e sana, a residuo zero, senza diserbanti, senza concimi chimici,
senza alcun tipo di antiparassitari di origine chimica.
Grazie
a questa particolare attenzione, anche la frutta da tre anni a questa
parte è dunque certificata QM, una novità recente, ma molto
significativa. Le due filiere più importanti sono la pesca della
Valdaso, come pure la pesca di Montelabbate, ma altre piccole
produzioni sono presenti nella zona del Conero, con ottime
prospettive. Ora la certificazione Qm si estende al prodotto pronto
al consumo, “prêt
a manger”,
garantendo il consumatore che può rintracciare il luogo di
produzione, risalendo proprio all’azienda, che può anche decidere
di visitare, rendendosi conto di persona di cosa mangia,
coerentemente con il detto “dal campo alla tavola”.
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